sabato 30 giugno 2012

martedì 26 giugno 2012

23 - AMICIZIA

Sei sempre esistita
nel mio cuore ti ho sempre cercata.
Non mi sentivo sola
ma ero come un'aquila, forte, potente
con le ali tarpate
che non può spiccare il volo
perchè le corde dell'indifferenza
e della mediocrità
la tenevano legata alla terra.
Cercavo aquile
che condividessero con me
le stesse alte nuvole.
Io sognavo in grande
e chi era accanto a me sognava in piccolo,
io volevo amore profondo
e chi stava con me voleva amore esclusivo.

Poi, voi:
libertà di essere me stessa
di essere vera, di essere viva
di seguirvi e di essere seguita
di amarvi e di essere amata.
La gratuità di questa amicizia
è il perno che la fa funzionare,
il dare, il ricevere,
ma anche il prestare e il pretendere
si equivalgono e ci tengono unite.
Unite come il mare e la spiaggia
che quando arriva l'uno, l'altra si ritira
e quando questo se ne va, l'altra si fa vedere
in uno scambio continuo di onde e risacche,
di lacrime e risate.
(Francesca Rebughini)

22 - PUNTI DI VISTA

Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami. Dopo un po', il passerotto che stava in alto tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta, disse: "Oh come sono belle queste foglie verdi!" Il passerotto che stava in basso la prese come provocazione. Gli rispose in modo seccato: "ma sei orbo? Non vedi che sono bianche?!". E quello di sopra, indispettito: "Sei orbo tu!Sono verdi!". E l'altro dal basso col becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla. Sei matto!".  Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto. Il passerotto che veniva dall'alto, emise un "Oh di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!". Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima". Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero insieme: "Guarda un po' che sono verdi". E compresero così un antico proverbio degli uomini. Non giudicare nessuno se prima non hai camminato un'ora nelle sue scarpe!".
Bruno Ferrero

sabato 23 giugno 2012

21 - AMORE SENZA CONFINI


Ti amo sempre

Testo Giosy Cento

Le mie notti sempre uguali, tu sei l'unico pensiero,
ho deciso la mia vita, solo tu sei la mia donna.

Ti ho sentito, mi hai parlato, eri forse emozionato,
ma negli occhi c'è un bagliore,
e vi ho letto il vero amore, ho deciso sono tua.

Ogni attimo che vivo è un silenzio di parole
sveli tutti i miei pensieri, condividi i miei progetti.

Sento un brivido di cielo e ti guardo nel profondo,
e davvero tutto il mondo non è grande come te.

Ti amo sempre e ti amerò, senza te non so volare,
sei la vita che darò, sei la vita che non ho.

Ti amo sempre e ti amerò, salirò a rubare il sole,
sei l'azzurro dell'amore, oggi tu mi sposerai,
oggi io ti sposerò.

Entra pure in casa mia, tu sei il solco, madre, terra,
e raccoglierai quel seme che germoglia in un bambino.

Sentirò quel primo pianto e tu sarai lì accanto
e noi due una persona e ci abbracceremo in Dio.

Ti amo sempre e ti amerò, senza te non so volare,
sei la vita che darò, sei la vita che non ho.
Ti amo sempre e ti amerò, respirando insieme a te
ogni attimo è follia.

Quante volte sei la neve, sento freddo e sei lontano
ma c'è il fuoco di una donna che ti fa ricominciare
e per me non puoi invecchiare,
sarai sempre e solo tu.

giovedì 21 giugno 2012

19 - UN BENE INSOSTITUIBILE.

"La famiglia è un bene insostituibile per i figli che devono essere il frutto dell'amore, della donazione totale e generosa dei genitori. Proclamare la verità integrale della famiglia fondata nel matrimonio come Chiesa domestica e santuario della vita, è una grande responsabilità di tutti".

Benedetto XVI, discorso a conclusione del V Incontro Mondiale delle famiglie a Valencia, 8 luglio 2006

mercoledì 20 giugno 2012

18 - NO AL BULLISMO!

17 - FA DI ME UNO STRUMENTO DELLA TUA PACE.

Preghiera Semplice
(San Francesco d'Assisi)

Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:

Sì è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.

16 - GENITORI E FIGLI

15 - NON DIRE CHE SEI UNO SFIGATO.

Una volta ero a Budrio, dove c'è il laboratorio che mi fa le protesi. Alla fine vado in un bar, si parla come al solito di auto, di Ferrari, tutti giù a offrirmi caffè. E vedo un uomo, alla finestra, con una bambina in braccio, che piange. Allora mi avvicino e mi accorgo che la bambina è senza gambe. L'uomo mi vede e fa: no guardi, non creda, sto piangendo di gioia, sa. Perché Alice è nata senza gambe e oggi, a tre anni, le hanno potuto mettere le prime protesi e quando sono arrivato mi han detto: be', dove sono le scarpe? E io son corso a comprarle, non l'avevo mai fatto, e adesso piango perché Alice ha le prime scarpe. Allora sono andato nel bagno del bar e mi sono detto: Sandro, tu hai avuto trentatré anni alla grande, Montecarlo, Indianapolis, la Formula Uno. Hai una moglie, un figlio, degli amici, i soldi, la casa e la barca. Se adesso dici che sei sfigato ti sputo addosso.

Alex Zanardi, bolognese, campione di automobilismo che gareggia e vince anche dopo l'amputazione delle gambe a seguito di un incidente avuto nel 2001.

martedì 19 giugno 2012

14 - SEMINA LA PACE



Senti il cuore della tua città
batte nella notte intorno a te,
sembra una canzone muta che
cerca un'alba di serenità.

Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà;
spine tra le mani piangerai,
ma un mondo nuovo nascerà.

Sì, nascerà il mondo della pace;
di guerra non si parlerà mai più.
La pace è un dono che la vita ci darà,
un sogno che si avvererà.

Sì, nascerà il mondo della pace;
di guerra non si parlerà mai più.
La pace è un dono che la vita ci darà,
un sogno che si avvererà.

Abre el horizonte entorno a ti
Siente el latido del amor
Ahora es el momento de empezar
Una senda de paz de luz y de amor.

Open wide the vision of your world
Feel the love that reigns in everything
Now it your chance to start again
Breath in hopes of peace of light of love

Semina la pace e tu vedrai
che la tua speranza rivivrà;
spine tra le mani piangerai,
ma un mondo nuovo nascerà,
(Gen Rosso)

13 - LA BONTA' CAMBIA I CUORI.

Un vecchietto che da molto tempo si era allontanato dalla Chiesa, un giorno andò dal parroco. Sperava di essere aiutato finalmente a risolvere i suoi problemi di fede. Quando entrò nella canonica, c'era già una persona a parlare con lui. Il sacerdote intravide il vecchietto in piedi in corridoio, e subito, uscì a portargli una sedia.
Quando l'altro si congedò, il parroco fece entrare il vecchio signore. Conosciuto il problema, gli parlò a lungo e dopo un fitto dialogo, l'anziano, soddisfatto, disse che sarebbe tornato alla Chiesa. Il parroco, contento, ma anche un po' meravigliato, gli chiese: «Senta, mi dica, di tutto il nostro incontro, qual è l'argomento che più l'ha convinta a tornare a Dio?». «Il fatto che sia uscito a portarmi una sedia», rispose il vecchietto.
Bruno Ferrero

12 - DIECI ANNI DI "COMA" E RITORNO.

Lo schianto in autostrada. Il mondo che va in frantumi e la vita che sembra arrestarsi. È il Ferragosto del 1991 quando Massimiliano Tresoldi, 20 anni, entra in «stato vegetativo». Un grande sonno da cui – dicono i medici – non si sveglierà mai più. Inizia un’odissea tragica da un ospedale all’altro che coinvolge la sua famiglia, mentre Max vegeta del tutto ignaro della vita attorno a lui. O così sembrerebbe, perché dopo dieci anni il ragazzo, diventato uomo, si risveglia. E da quel giorno racconta: «Io sono sempre stato qui, vi ascoltavo e vedevo tutto». Nella testimonianza di sua madre Lucrezia c’è tutto il pathos di un caso quasi unico al mondo, non solo per l’incredibile risveglio, ma per la straordinaria «terapia» che lo ha reso possibile: l’amore. E 50 amici presenti 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno.
Massimiliano Tresoldi è ex-alunno del Centro padre Giovanni Piamarta - Milano. Ha frequentato il corso di operatore grafico.

11 - AMORE VERSO GLI ALTRI


Dicono che capendo noi stessi, capiremo meglio gli altri. Ma io vi dico,
amando gli altri impareremo qualcosa in più su noi stessi.
(K.Gibran)

10 - DAMMI, SIGNORE, UN'ALA

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto. L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con Te. Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita”, non è “rosicchiare la vita”. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita. Anzitutto, per le vite uccise prima ancora che nascessero. Sono ali spezzate. Sono voli che avevi progettato di fare e ti sono stai impediti. Viaggi annullati per sempre. Sogni stroncati sull’alba. Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l’ala penzolante, il fratello infelice che avevi destinato a navigare nel cielo. E Tu l’hai atteso invano, per crociere che non si faranno più.
Aiutami ora a planare, Signore. A dire, terra terra, che l’aborto è un oltraggio grave alla tua fantasia. E’ un crimine contro il tuo genio. E’ un riaffondare l’aurora nelle viscere dell’oceano. E’ l’antigenesi più delittuosa. E’ la “decreazione” più desolante. Ma aiutami a dire, anche, che mettere in vita non è tutto. Bisogna mettere in luce. E che antipasqua non è solo l’aborto, ma è ogni accoglienza mancata. E’ ogni rifiuto. Il rifiuto della casa, del lavoro,dell’istruzione, dei diritti primari. Antipasqua è lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita, dove “si tira a campare”, dove si vegeta solo. Antipasqua è passare indifferenti vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine. E si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva.
( Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, morto il 20 aprile 1993)

sabato 16 giugno 2012

08 - UOMO E DONNA

Dice una bella sentenza rabbinica: “Dio non ha tratto la donna dalla testa dell’uomo, perché gli comandasse; né dai suoi piedi, perché fosse la sua schiava; ma dal suo fianco, perché fosse sempre vicina al suo cuore” (Talmud).

venerdì 15 giugno 2012

07 - GIOVANI DI TUTTO IL MONDO

Giovani e ragazzi di tutto il mondo! Voi avete capacità che talvolta gli adulti hanno dimenticato e smarrito. Avete una vostra parola, fresca, nuova, originale. Ditela questa parola di Pace, questo No alla violenza, con la forza del vostro cuore puro, dei vostri occhi limpidi, della vostra gioia di vivere in un mondo, in cui "giustizia e pace si baceranno" (Sal. 85,11). Voi, giovani e ragazzi, portate in voi stessi l'avvenire del mondo e della storia. Questo mondo sarà migliore e già, fin da adesso, tutta la vostra vita sarà aperta alla grazia di Cristo, all'ideale di amore e di pace che vi insegna il vangelo. (Papa Paolo VI)

06 - SCEGLI

Scegli di amare invece di odiare,
scegli di sorridere invece di fare smorfie,
scegli di costruire invece di distruggere,
scegli di perseverare invece di rinunciare,
scegli di lodare invece di spettegolare,
scegli di guarire invece di ferire,
scegli di dare invece di prendere,
scegli di perdonare invece di maledire,
scegli di pregare invece di disperare.
(fonte ignota)

05 - AMICIZIA

giovedì 14 giugno 2012

04 - ... E IO COSA POSSO FARE?


1

ANGOLA

Oltre 30 mila i morti in 25 anni di guerra civile.

...E IO COSA POSSO FARE?

2
BURUNDI

In dieci anni di guerra sono stati 300.000 i morti.

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3

CIAD
Oltre 50 mila le vittime dal 1965

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4

COSTA D'AVORIO

Oltre 3 mila morti.

...E IO COSA POSSO FARE?

5
ETIOPIA
Il totale esatto delle vittime è incerto, ma si stima che circa 1.500 persone siano state uccise nei conflitti interetnici nella regione sud occidentale dal 2002.

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6

NIGERIA

Dal 1993 sono oltre 15.000 le vittime del conflitto. Nel 2003 fonti media indipendenti riferiscono di oltre 600 morti per gli scontri tra etnie locali.
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7
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Oltre 3,5 milioni di morti (circa 500 mila uccisi nei combattimenti, circa 3 milioni morti per le carestie provocate dalla guerra). I profughi si contano in oltre 3 milioni di persone, in maggioranza donne e bambini che vivono in condizioni disumane. Nel 2003 fonti ufficiali affermano che sono stati circa 1000 i morti in seguito alle violenze etniche scatenate nel nord-est del paese.

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8
UGANDA

Oltre 6 mila morti (10 mila secondo fonti non ufficiali) in oltre vent’anni di conflitto. Si calcola inoltre che siano 25.000 i bambini che hanno subito violenza o sono stati forzatamente arruolati da parte dei guerriglieri, mentre i profughi nell’area sono oltre 1.300.000. Nel 2003 fonti governative riferiscono di circa 3.000 vittime, tre quarti delle quali civili.

...E IO COSA POSSO FARE?

9
CONGO BRAZZAVILLE

Oltre 10 mila morti dal 1992 con oltre 90.000 rifugiati.
...E IO COSA POSSO FARE?

10

ERITREA

Oltre 2 milioni di morti durante la guerra d'indipendenza eritrea (1962-1993); 80 mila durante la guerra di confine con l'Eritrea (1998-2000).

...E IO COSA POSSO FARE?

11

ALGERIA

Circa 150 mila morti, un migliaio nel  2004.

...E IO COSA POSSO FARE?


12

MAROCCO (SAHARAWI)
Non si hanno stime precise delle vittime del conflitto.
...E IO COSA POSSO FARE?


13
CINA (TIBET)

Oltre 1 milione di tibetani morti a causa dell’occupazione. Tra il marzo e l’ottobre del ’59 l’esercito di Liberazione Popolare cinese uccise più di 87 mila civili.

...E IO COSA POSSO FARE?

14

FILIPPINE


Dal 1970 sono oltre 175 mila morti, oltre 50 mila gli sfollati. Nel 2003 fonti indipendenti riferiscono di almeno 50 di morti negli scontri tra ribelli ed esercito.

...E IO COSA POSSO FARE?

15
INDIA (KASHMIR)

In quindici anni, la guerra tra i separatisti sostenuti dal Pakistan e le forze di sicurezza indiane, ha causato (secondo le stime ufficiali) almeno 66 mila morti, in maggioranza civili kashmiri.
Dall'inizio dell'anno 2004, secondo le cifre ufficiali indiane, il conflitto in Kashmir ha provocato
circa 1.800 morti.

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16

INDIA (STATI NORD ORIENTALI)

Oltre 11 mila morti con oltre mille vittime nel 2003.

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17

INDIA (GUJARAT)

Circa 2.500 morti

...E IO COSA POSSO FARE?


18

INDIA (STATI CENTRALI)
più di 6 mila morti in venticinque anni, circa trecento solo nel 2003
...E IO COSA POSSO FARE?

19
INDONESIA (PAPUA OCCIDENTALE)

Sono almeno 100 mila i morti. Nel 2003 le vittime del conflitto sono state una trentina, tra i quali diversi civili.

...E IO COSA POSSO FARE?


20

INDONESIA (MOLUCCHE)

In cinque anni di conflitto sono 5 mila le vittime, secondo il quotidiano locale Jacarta Post, 10 mila secondo altre fonti. I rifugiati per le tensioni che hanno attraversato la regione nel 2003 si contano
oltre 200 mila persone.

...E IO COSA POSSO FARE?

21

INDONESIA (ACEH)

le fonti governative riferiscono di oltre 10 mila morti, ma diversi media indipendenti parlano di 50 mila e addirittura 100 mila morti in quarant’anni di conflitto. Nel 2003 le vittime, in gran parte civili sono
state oltre 2000.
...E IO COSA POSSO FARE?

22

NEPAL


oltre 10 mila morti.
...E IO COSA POSSO FARE?

23

SRI LANKA


65 mila morti
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24
BIRMANIA (MYANMAR)

Si stima che siano almeno 30 mila i morti tra la popolazione. Nel 2003 media indipendenti riferiscono
di circa 80 vittime.
...E IO COSA POSSO FARE?

25

AFGHANISTAN


Un milione e mezzo morti dal 1979 al 2001 (400 mila vittime di mine antiuomo). Circa 14 mila durante l'intervento americano alla fine del 2001 (almeno 10 mila combattenti taliban e quasi 4 mila civili). A queste vanno aggiunti 15-20.000 civili afgani morti nei mesi successivi alla fine del conflitto per le malattie e la fame provocate dalla guerra. Più, ancora, altri 4.500 morti causati dai combattimenti e dagli attentati
verificatisi nei tre anni di ‘dopo-guerra’.

...E IO COSA POSSO FARE?

26

CECENIA


Circa 250 mila ceceni sono stati uccisi dal 1994 ad oggi. Migliaia di civili (almeno 3 mila secondo le organizzazioni di difesa dei diritti umani) sono 'spariti' nel nulla dopo essere stati arrestati. Secondo le ultime stime ufficiali fornite dal Cremlino, sono 5.300 i soldati russi morti nella seconda guerra cecena (dall’ottobre 1999 a oggi), ma secondo i Comitati delle madri dei soldati russi la cifra supera invece i 13 mila (25 mila contando i caduti della prima guerra).

...E IO COSA POSSO FARE?
27

GEORGIA (OSSEZIA DEL SUD)

Oltre mille morti e centomila profughi fuggiti nell'Ossezia del Nord

...E IO COSA POSSO FARE?

28

WAZIRISTAN

Dallo scorso marzo, quando 70 mila soldati pachistano hanno occupato le Aree Tribali a caccia di terroristi, sono morti circa 340 guerriglieri e 200 soldati, oltre a decine e decine di civili uccisi nei bombardamenti dei villaggi e nelle sparatorie tra le due parti.
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29

IRAN


Dal 1979 sono oltre 10 mila morti. E’ dal 2003 che non si registrano vittime del conflitto.
...E IO COSA POSSO FARE?

30

IRAQ


Nel 1991 la guerra porta circa 100 mila morti tra gli iracheni e 250 tra i soldati americani; circa 2 mila iracheni (in maggioranza curdi) sono morti in seguito ai bombardamenti del 1998; tra i 10 mila e i 15mila civili iracheni sono morti dall’inizio delle operazioni militari nel marzo 2003, mentre le vittime tra la coalizione occidentale ammontano a 1300 perdite (in maggioranza americani ed inglesi). Infine oltre un milione di iracheni (la metà bambini) sono morti a causa della denutrizione e della mancanza di cure in 12 anni di embargo e sanzioni economiche imposte dall’Onu. Le stime aggiornate delle vittime civili irachene dall’inizio del conflitto parlano di oltre 16 mila morti, mentre il numero dei militari deceduti sale a oltre 1300.

...E IO COSA POSSO FARE?


31

ISRAELE - PALESTINA - LIBANO

Le guerre israeliane del 1948, 1967 e 1973 hanno fatto all’incirca 100.000 mila vittime. Dal 1987 al 1992 l’intifada, la guerra popolare di resistenza palestinese, ha fatto 2000 vittime a maggioranza palestinesi. Circa 15 mila morti (di cui 1000 tra i soldati israeliani) morirono per l’invasione israeliana del Libano. Dall'inizio della Seconda Intifada (settembre 2000) fino ad oggi sono morti 3539 palestinesi e 961 israeliani

...E IO COSA POSSO FARE?

32

KURDISTAN TURCO

Circa 40 mila morti.

...E IO COSA POSSO FARE?


33

COLOMBIA


Si calcola che siano oltre 150 mila i morti dal 1964.

...E IO COSA POSSO FARE?


34

MESSICO (CHIAPAS)
Le fonti ufficiali riferiscono di circa 700 morti. Fonti non governative stimano che il numero delle vittime si avvicini al migliaio e che i rifugiati siano oltre diecimila.
...E IO COSA POSSO FARE?

35

PERÙ


Secondo fonti indipendenti le vittime negli oltre vent’anni di conflitto sarebbero 50mila. Atrocità e violazioni dei diritti umani sono state compiute sia dai guerriglieri che dalle forze militari al governo.

...E IO COSA POSSO FARE?


36

ISOLE SALOMONE (Oceania)


Alcune centinaia negli ultimi anni. Dal 2003 non ci sono vittime accertate.

...E IO COSA POSSO FARE?


37

IRLANDA DEL NORD (Europa)

In quarant’anni di conflitto sono circa 3600 le vittime accertate.
...E IO COSA POSSO FARE?

38
LIBERIA

Oltre 250 mila morti e trecentomila rifugiati

...E IO COSA POSSO FARE?

03 - PACE

mercoledì 13 giugno 2012

02 - PREGHIERA DI UN EDUCATORE SFINITO

Signore, è il momento della mia preghiera.
La farò al mio scrittoio, stasera, alla luce della lampada, vicino all'ultimo compito corretto. L'ultimo per questa sera.
E domani ricomincio.
Rivedo già la mia classe, le quaranta testoline pazze a cui devo insegnare - tant'è - delle nozioni, non tanto ridicole, in fondo.
Rivedo X..., la mia pecora nera, che avrà dimenticato una volta ancora il compito, e che avrò voglia di prendere a schiaflì.
E Y..., che mi infastidisce, muovendosi continuamente tutta l'ora, e che sbatterò sicuramente fuori dalla porta.
E Z..., che capisce con uno, due o tre minuti di ritardo quando capita che capisca qualcosa.
Perfino i «buoni» mi stancano questa sera.
Mi pare di vederli tutti là, irrequieti, snervanti, esigenti, incapaci di lasciarmi un minuto di riposo, sia che studino, sia che non facciano nulla.
Signore, questa sera non ti offro nulla di straordinario.
Non ho che i miei nervi tesi, il mio cattivo umore, e un abbassamento di voce. E lo scoraggiamento che sta per venire, cui non voglio tuttavia soggiacere.

Perché domani occorrerà essere pronto e dire, con calma, senza urlare: «Un po' di silenzio, per favore... Entrate».
Come ogni mattina, da vent'anni.
Domani... Ah! vorrei ritrovare un po' del mio entusiasmo di un tempo, un po' della fierezza un tantino ingenua dei miei primi anni.
Vorrei, Signore, offrir «loro››, ogni mattina, una voce calma, un viso rasato, un'attenzione serena.
Vorrei prenderli come sono, i miei ragazzi, proprio come sono, come ero io, quando avevo la loro età. Vorrei lavorare per loro, senza aspettarmi nulla. Non sono lì per procurarmi delle soddisfazioni. Cosa che dimentico sempre: bisognerà che vi pensi ancora, perché è importante.
Ma non questa sera, Signore. Questa sera devo dormire.
Per loro.

LUCIEN JERPHAGNON

01 - RAGAZZI VOLATE ALTO


Egli imparò a volare e non si rammaricava
per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia, la paura e
la rabbia a rendere così breve
la vita di un gabbiano.
da "il gabbiano Jonathan Livinghon" di Richard Bach
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