Il film
regia: Lasse Hallstrom
regia: Lasse Hallstrom
La profonda amicizia tra un cane e il suo padrone non finisce quando l’uomo muore. L’animale continuerà ad aspettarlo per nove anni.
La pellicola è tratta da una storia vera, accaduta in Giappone tra il 1923 ed il 1934. Protagonista il fedele cane Hachi (Hachiko è il diminutivo), che dopo la morte del suo padrone Ueno, lo ha atteso tutti i giorni, per nove anni, alle porte della stazione di Shibuya, all’ora in cui solitamente rientrava dal lavoro universitario.
Una vicenda particolare e toccante che e stata portata sul grande schermo in versione americana. Il film inizia con l’incontro fortuito tra il professor Parker e Hachi un piccolo cucciolo caduto dal carrello trasportatore di un portabagagli della stazione.
Tra i due è subito feeling e nonostante le avversità iniziali della moglie Parker tiene Hachi, che diventa il suo migliore amico. Arriva però per Parker il fatidico giorno intuito dallo stesso cane in cui egli muore per un arresto cardiaco. Con il passare del tempo, durante la sua passeggiata quotidiana alla stazione Hachi tocca la vita delle persone che lavorano nelle vicinanze “insegnando” l’amicizia la fedeltà ed il significato dell’attesa.
Oggi, in Giappone, una statua in bronzo di Hachi è posta nel punto esatto in cui solitamente il cane attendeva il suo padrone, come testimonianza permanente di devozione e amore.
RIFLESSIONE
Su tre linee possiamo cogliere il messaggio di questo bel film storico, sentimentale, naturalistico: l’amicizia, la fedeltà, l’attesa.
L’amicizia
Sboccia a prima vista l’amicizia tra Parker e Hachi. I due sono compagni inseparabili: lui rischia di trascurare la famiglia per stare con il cane e l’animale, a sua volta, non sopporta l’assenza del padrone nel recinto di casa. E va ad aspettarlo alla stazione. Una mattina Hachi non vuole uscire di casa, fa di tutto per trattenere Parker e per la prima volta gli riporta la pallina alla stazione, invitandolo a trattenersi nel gioco che solitamente il cane non gradiva. L’uomo non bada alla stranezza di quel comportamento ma poche ore dopo muore davanti ai suoi studenti in seguito ad un arresto cardiaco.
L’amore porta a volte ad intuire il bene ed il male dell’altro prima del loro accadere. È impossibile tuttavia regolare la vita su queste intuizioni che restano comunque una commovente suggestione.
La fedeltà
Dopo la morte di Parker, gli anni passano ed il cane mostra i segni del suo invecchiamento mentre si trascina a fatica alla stazione Non sono tuttavia la sofferenza la stanchezza le intemperie la vita all’addiaccio a piegare la fedeltà di Hachi alla sua missione di attendere Parker.
La fedeltà è un valore umano profondo, da cui gli uomini imparano (spesso dagli animali) la costanza di costruire con pazienza, giorno per giorno, il grande edificio dell’amore.
L’attesa
«Se devi aspettare allora aspetta» sono le parole che l’amico giapponese di Parker rivolge ad Hachi dopo la morte del suo padrone. L’attesa del cane non è un’inutile perdita di tempo ma è la sua “missione”, il suo modo per tenere ancora in vita l’amico scomparso.
Attendere una persona cara significa sentirla viva, presente, nonostante la sua assenza fisica; vuol dire non arrendersi alla lontananza della morte, ma aprirsi alla speranza di un rinnovato incontro, in un mondo in cui la morte non farà più paura.
PER APPROFONDIRE MEGLIO
Dopo la visione prova a rispondere a queste domande:
- Quali atteggiamenti ti colpiscono in Hachi?
2. Cosa significa “fedeltà” e come può essere manifestata?
- Come si può capire se l’amicizia di una persona è autentica?
4. Cosa “si sente” quando aspettiamo una persona cara?
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